Chiameremo dirette quelle misure in cui uno strumento fornisce direttamente il risultato di una certa misura. Ad esempio un metro fornisce una misura diretta di una lunghezza, un orologio fornisce una misura diretta del tempo.
Chiameremo indirette quelle misure che sono ottenute mediante combinazioni algebriche di misure dirette. Ad esempio una velocita' e' ottenuta dividendo una lunghezza per un tempo.
Conoscendo ora gli errori ottenuti da misure dirette, come si propagano questi errori su quantita' ottenute mediante metodi indiretti?
Il formalismo e' molto semplice ma fa uso del concetto di derivata parziale.
Suppuniamo che sia f(x,y)una funzione di due variabili. Definiremo derivata
parziale di f rispetto ad x la seguente espressione:
Questa derivata si effettua semplicemente immaginando che la funzione f dipenda solo da x e che tutti i termini contenenti y siano assimilati a delle costanti. Analogamente se si vuola calcolare la derivata parziale rispetto ad y.
Utilizzando questo formalismo, l'errore
su una misura indiretta ottenuta mediante una funzione f(x,y) in cui conosciamo
gli errori diretti
e
su x e y sara' data da:
Facciamo ora alcuni esempi di applicazione della (5).
Errore sulla somma.
Supponiamo di voler calcolare l'errore sulla quantita' c ottenuta dalla
somma di due quantita' a e b di cui conosciamo gli errori
e
:
Poiche':
e
In questo caso otteniamo: